Partecipare ad un’uscita guidata a volte può risultare tutt’altro che rilassante, soprattutto per chi lo fa per la prima volta e si approccia ad un mondo per lo più sconosciuto: quello dell’escursionismo.
Il timore di non essere sufficientemente allenati, il fatto di non conoscere gli altri membri del gruppo e le mille domande del tipo “cosa mi devo mettere?”, “che zaino uso?”, “cosa intendono per scarpe da escursionismo?” possono farvi desistere a tal punto che rinunciate ad iscrivervi alla bellissima esperienza che volevate fare da tempo!
Tranquilli, tutte le vostre piccole preoccupazioni possono trovare facile soluzione: con questa descrizione vogliamo eliminare ogni dubbio e timore, affinché la partecipazione ai nostri eventi diventi piacevole fin dai giorni precedenti, quando la preparazione va fatta “da casa”.
Iniziamo con l’abbigliamento, probabilmente la nota più dolente insieme alle calzature, in quanto ogni ambiente, ogni stagione, ogni sentiero sembrerebbero volere una “mise” personale.
In realtà non è propriamente così, in quanto una buona base di capi tecnici possono risolvere quasi tutte le uscite annuali.
Come si sa, buona regola è vestirsi “a cipolla”, ovvero a strati, in modo di prevenire la sudorazione, mantenere la sensazione di calore ottimale e porre i giusti materiali a contatto con la pelle.
Iniziamo quindi esaminando i vari capi:
PRIMO STRATO A CONTATTO CON LA PELLE
INTIMO TECNICO (utilizzo 12 mesi)
E’ il primo strato che si indossa, l’indumento funzionale, altamente traspirante, in grado di mantenere stabile la regolazione termica del nostro corpo alla temperatura fisiologica di 37°C.
E’ ottimo per difendersi dagli agenti atmosferici, dalle alte o basse temperature restando asciutti e protetti; favorisce la traspirabilità, la funzione che allontana l’umidità verso gli strati esterni evitandone l’accumulo sulla pelle e favorendo il mantenimento della temperatura corporea.
Oltre ad essere traspirante, un indumento tecnico garantisce anche isolamento termico in funzione della stagione nella quale si sceglie di utilizzarlo.
CONSIGLIO: scegliete l’intimo “tecnico” e non l’intimo “termico”, adatto per le uscite sciistiche e meno dinamiche.
LO SAPEVI CHE?: i pantaloni tecnici sono ottimi da utilizzare insieme ad un pantalone da trekking estivo per le uscite con le ciaspole, un semplice rimedio per chi non possiede i pantaloni da escursionismo invernale.
COPERTURA PARTE SUPERIORE
MAGLIA TECNICA CORTA E/O LUNGA (utilizzo 12 mesi)
La maglietta corta o lunga dev’essere altamente traspirante, leggera e comoda, che si asciughi velocemente.
Evitare il cotone, perché si impregna di sudore e asciuga molto lentamente, provocando così una reazione contraria e portando il corpo a raffreddarsi. Scegliere tessuti altamente traspiranti; è comunque consigliabile avere sempre un cambio nello zaino. Le magliette più utilizzate sono quelle sintetiche in poliestere, che risultano molto leggere ed asciugano in fretta il sudore.
CONSIGLIO: evitate assolutamente il cotone. Portate con voi una maglietta tecnica di ricambio, soprattutto nel caso fosse il vostro “primo strato”, come spesso accade nei trekking estivi di lunga percorrenza.
LO SAPEVI CHE?: anche le magliette di intimo tecnico possono essere una valida alternativa ed essere usate come maglia tecnica, diventando così primo e secondo strato in un’unica soluzione.
COPERTURA PARTE SUPERIORE
GILET ANTIVENTO (utilizzo 12 mesi)
Il gilet da escursionismo è un capo tecnico, traspirante e idrorepellente, ideale da usare come ultimo strato sopra una t-shirt a maniche corte o lunghe o anche come capo intermedio sotto un guscio antipioggia e antivento, per tenere al caldo il corpo e lasciare libere le braccia di muoversi.
E’ ottimo per proteggere il busto soprattutto quando si è sudati; si usa in qualsiasi stagione per la sua versatilità e il suo ingombro minimale.
CONSIGLIO: acquistate un gilet antivento non imbottito, al massimo con un piccolo strato felpato, che vi permetta di poterlo usare tutto l’anno, in vari ambienti naturali.
LO SAPEVI CHE?: il gilet antivento è un indumento molto versatile, ne esistono moltissimi tipi in commercio, a tal punto che sarebbe necessario acquistarne più di uno in base alle attività che vanno intraprese. Per questo motivo consigliamo il più classico, con lo strato antivento esterno ed una leggerissima felpatura interna.
COPERTURA PARTE SUPERIORE
GUSCIO ANTIVENTO E ANTIPIOGGIA (utilizzo 12 mesi)
I gusci tecnici sono realizzati con tessuti dall’elevata traspirabilità e impermeabilità, sono leggeri, confortevoli, resistenti e pratici da indossare e da riporre nello zaino, dove devono occupare il minimo ingombro.
E’ consigliato scegliere un guscio con grande traspirabilità, agevolata anche da aereazioni laterali e zip ascellari. Dovrebbero essere sempre termo-nastrati in tutte le cuciture e le zip devono essere a tenuta stagna, veloci da aprire e chiudere.
CONSIGLIO: questo capo richiede una spesa maggiore, in quanto i benefici che ne derivano dal suo utilizzo sono veramente ottimali ed è quindi preferibile investire in un buon acquisto.
LO SAPEVI CHE?: è da preferire un guscio creato con la membrana Gore-Tex, un tessuto sintetico dalle alte capacità impermeabili e traspiranti: in questo modo il vostro capo sarà completo.
COPERTURA PARTE SUPERIORE
PILE E MICROPILE (utilizzo 12 mesi)
Il pile è una fibra particolarmente “pelosa” e i capi fatti con questo materiale risultano morbidi e confortevoli; i sottilissimi peli del pile costituiscono, infatti, una sorta di rete che intrappola l’aria, costituendo un cuscinetto termoisolante attorno al corpo. La differenza tra “pile” e “micropile” è essenzialmente la potenza termica e lo spessore del tessuto.
Il pile (immagine di sinistra) è notevolmente più spesso e apporta più calore, è indicato nelle uscite in ambiente invernale o durante le soste in condizioni di temperature fresce/fredde.
Il micropile (immagine di destra) è costituito da un tessuto meno pesante e più sottile, ottimo come secondo strato in tutto il periodo dell’anno, perchè apporta una buona termoregolazione, senza far sudare. Sono ideali per un utilizzo subito al di sopra dello strato intimo, come secondo strato.
CONSIGLIO: l’acquisto del micropile dev’essere più curato rispetto all’acquisto del pile, essendo il suo utilizzo più mirato per un capo tecnico.
LO SAPEVI CHE?: il pile se usato per attività che richiedono un buon dispendio energetico, può risultare controproducente, in quanto molto spesso è poco traspirante e tende a far sudare. E’ utile quindi sapere quando usarlo, per godere dei suoi benefici.
COPERTURA PARTE SUPERIORE
GIACCA TREKKING INVERNALE (utilizzo 6/12 mesi)
E’ molto importante osservare la consistenza dell’accessorio in modo da stabilirne l’effettiva resistenza; deve poter garantire una certa solidità, che permette di contrastare qualsiasi condizione climatica in maniera ottimale. Può essere composta da 2 strati: giacca in poliestere esterna e pile staccabile interno, o semplicemente essere imbottita internamente.
L’acquisto della giacca 2 in 1 consente in un’unica spesa di avere due prodotti, utilizzabili 12 mesi all’anno. Attenzione al peso, è solitamente più ingombrante degli altri capi. Ottimale per le uscite con le ciaspole.
CONSIGLIO: la giacca da trekking è un accessorio molto versatile, ma talvolta ingombrante. Da valutare quindi se acquistarne una prettamente invernale o una senza imbottitura, da usare tutto l’anno, o entrambe.
LO SAPEVI CHE?: se vuoi acquistare una buona giacca da trekking per tutto l’anno, puoi optare per un altro capo nella stagione invernale: il piumino, di cui ne parleremo in seguito.
COPERTURA PARTE SUPERIORE
PIUMINO TECNICO (utilizzo 12 mesi)
Il piumino tecnico da montagna è ideale per i principianti e gli escursionisti più esperti. Regala un connubio irresistibile: prestazioni affidabili con tessuti moderni e innovativi e grande libertà di movimento.
Leggero, resistente e pratico, permette di soddisfare le esigenze di isolamento delle varie parti del corpo. E’ utile tutto l’anno, in base alle attività e gli ambienti scelti; da tenere sempre sullo zaino in caso di trekking ad alta quota estivi, anche se le temperature non invitassero a farlo.
CONSIGLIO: come per il guscio antivento e antipioggia, anche l’acquisto del piumino richiede una spesa maggiore, ma duratura nel tempo. E’ da preferire un capo leggero e che garantisca un buon isolamento e potere termico.
LO SAPEVI CHE?: la maggior parte dei piumini non sono impermeabili, quindi sarà necessario avere un buon guscio da utilizzare come ultimo strato, per poter intraprendere uscite con meteo sfavorevole. Sono due capi da avere sempre nello zaino, tranne qualche eccezione per il piumino.
COPERTURA PARTE SUPERIORE
GIACCA SOFTSHELL (utilizzo 12 mesi)
Il Softshell è un tessuto studiato per mantenere il corpo caldo e asciutto. Assicura un ottimo isolamento termico, anche nelle attività aerobiche più intense. L’esterno è resistente ed elastico, il materiale interno mantiene la temperatura ed elimina l’umidità. E’ in grado di trattenere vento e pioggia, anche se queste caratteristiche variano in base alla tecnicità del capo.
Avere un buon Softshell nello zaino elimina la necessità di avere una giacca da trekking, durante i trekking estivi e a quote non troppo elevate. E’ un ottimo ultimo strato in qualsiasi stagione; insieme al piumino garantisce calore ed una regolazione termica unici.
CONSIGLIO: come per il guscio antivento e antipioggia ed il piumino, anche l’acquisto della giacca Softshell richiede una spesa maggiore, ma duratura nel tempo. E’ da preferire un capo leggero e che garantisca un buon isolamento e potere termico.
LO SAPEVI CHE?: il Softshell è un capo tecnico perfettamente versatile per tutti gli sport outdoor. Il suo nome, in inglese, significa “morbido guscio”.
COPERTURA PARTE INFERIORE
PANTALONI DA ESCURSIONISMO (utilizzo 6/12 mesi)
ll pantalone deve garantire un ottimo isolamento termico ed impermeabilità, dev’essere protettivo, resistente a strappi e abrasioni e proteggere dalle fonti di umidità esterne; dev’essere in grado di far uscire l’umidità evitando che si condensi sulle nostre gambe e deve avere la capacità di asciugarsi rapidamente. Diversi modelli di pantaloni, grazie a delle cerniere, possono trasformarsi rapidamente in pantaloni a mezza gamba o short (molto comodi in lunghi trekking estivi).
Se di vestibilità comoda, possono essere utilizzati con intimo tecnico o termico per utilizzo invernale; esistono comunque modelli per praticare uscite con le ciaspole, leggermente felpati, talvolta con le ghette integrate e le sospensioni per le spalle utili per garantire una maggiore flessibilità senza dispersione di calore (tipo salopette).
CONSIGLIO: I pantaloni in jeans sono tra i meno adatti per chi vuole intraprendere uscite di escursionismo; nonostante la loro resistenza, non sono idrorepellenti, non si asciugano velocemente e non garantiscono comodità per determinati movimenti.
LO SAPEVI CHE?: Non acquistare mai un pantalone troppo pesante, farà sudare e lo utilizzerete pochissimo (quelli da sci non sono adatti per la pratica dell’escursionismo invernale proprio per questo motivo).
COPERTURA PARTE INFERIORE
CALZE DA ESCURSIONISMO (utilizzo 6/12 mesi)
Il loro ruolo è quello di proteggere il piede, mantenendolo asciutto e riducendo gli attriti con la scarpa: è uno dei componenti essenziali per camminare agevolmente. È’ quindi importante che queste calze abbiano una struttura differenziata, con un tessuto più sottile e leggero lungo la pianta del piede e rinforzi sulle dita e sul tallone.
Quando le escursioni si fanno più impegnative e gli scarponi più pesanti e rigidi anche le calze si debbono adeguare. Tutta la struttura della calza dunque deve avere maggior consistenza, per accentuare ancor di più l’azione di assorbimento degli sfregamenti e degli urti.
Ai rinforzi in punta e sul tallone è bene che se ne aggiungano altri in punti strategici come i malleoli, il collo del piede e la parte della caviglia a contatto con la linguetta dello scarpone.
Per le attività a basse temperature è importante scegliere calze con caratteristiche specifiche, che alle qualità di morbidezza e traspirazione affianchino una buona coibentazione termica.
CONSIGLIO: per le camminate impegnative nelle mezze stagioni sono adatte calze che arrivano a metà polpaccio, mentre per i climi freddi caratteristici dell’escursionismo invernale sono adatte quelle al ginocchio.
LO SAPEVI CHE?: cotone e lana vengono abbinati a materiali sintetici per la creazione della calza. Per questo motivo è importante scegliere con cura la propria calza, in base alla stagione e all’ambiente che si frequenta. La calza va di pari passo con la calzatura: una calza errata può creare problemi all’attività, nonostante la calzatura sia perfetta.
ACCESSORI E ATTREZZATURA
GUANTI TREKKING (utilizzo 12 mesi)
Le nostre mani sono dei veri e propri strumenti che possono essere sottoposti a sforzi e frizioni improvvise, a cambiamenti climatici ed effetto windchill, anche in piena estate. E’ per questo necessario avere sempre nel proprio zaino un paio di guanti, di buona fattura, antivento, impermeabili e resistenti.
E’ assolutamente consigliato non risparmiare per l’acquisto dei guanti, in quanto hanno un altissimo valore, quanto le calze per i nostri piedi. Mani e piedi sono le prime parti del corpo ad avvertire freddo e variazione delle temperature e trasmettono queste sensazioni al corpo intero.
CONSIGLIO: durante i mesi invernali o nelle uscite in alta quota è consigliato avere due paia di guanti: quello da trekking da utilizzare durante l’attività (immagine di sinistra) e quello da sci (immagine di destra), più imbottito, durante le soste e per tenere costante la temperatura.
LO SAPEVI CHE?: imbottitura non vuol dire calore! Il fattore essenziale è la qualità dei prodotti utilizzati, al fine di fornire calore e traspirabilità ottimali. L’uso dei bastoncini da trekking, comporta una maggiore usura dei guanti: un altro buon motivo per acquistare un prodotto di qualità, con i giusti inserti nelle parti più atte allo sfregamento e utilizzo.
ACCESSORI E ATTREZZATURA
CAPPELLO, BANDANA E BERRETTA (utilizzo 12 mesi)
Coprire il capo è fondamentale in tutto il periodo dell’anno, per la protezione dal sole, dalle alte temperature, per ripararsi in caso di basse temperature e meteo sfavorevole.
Nel caso del cappello con visiera: la visiera è utile, ma non basta. Quando si cammina sul sentiero, il sole picchia sul viso, come sulle orecchie e sul collo e, soprattutto in montagna, queste zone delicate devono essere assolutamente protette dall’azione nociva dei raggi UVA e UVB.
Ecco due esempi:
1) Cappello a tesa larga
È il più polivalente. La tesa crea ombra tutto intorno alla testa, riparando gli occhi dalla luce più abbagliante e la pelle dalle scottature.
2) Cappello con “tendina” parasole
È uno strumento più specifico. La protezione offerta dalla “tenda” si rivela preziosa in ambienti dove i raggi solari non arrivano solo dall’alto, ma riverberano da ogni direzione (specialmente durante le escursioni sulla neve).
Nel caso della berretta: questo accessorio è molto utile soprattutto durante i mesi invernali, le escursioni ad alta quota e le attività su neve. In commercio ci sono berrette di varie prestazioni termiche, materiali e fatture.
In condizioni di clima non troppo rigido o svolgendo un’attività aerobica che porta il nostro corpo a produrre molto calore, è meglio puntare sul berretto realizzato con materiali molto traspiranti e idrofughi.
Si può anche optare per la soluzione più minimale rappresentata dalle fasce che lasciano scoperta la testa ma proteggono le orecchie, cioè le zone di massima dispersione del calore. Quando il vento è molto forte, è utile un berretto realizzato con materiale antivento e che protegga anche guance, mento e collo (il classico passamontagna).
Evitare berretti troppo caldi, troppo imbottiti: la pura lana può non essere impermeabile e fa sudare, da preferire sempre una combinazione snella fra vari componenti.
Nel caso della bandana: sempre più ricercata e apprezzata grazie alle fasce tubolari, che vengono create con materiali tecnici e ottimali in ogni situazione, ambiente e stagione. La bandana a fascia tubolare permette una versatilità straordinaria: si può utilizzare nel capo, come scaldacollo, coprendo anche bocca e naso o, se raccolto, come fascia per coprire le orecchie.
Sono presenti bandane per ogni stagione, felpate o meno. La maggior parte sono costruite con materiali che contrastano l’azione dei raggi UVA e UVB, limitano la sudorazione e si asciugano molto velocemente.
Consigliata da tenere sempre sullo zaino, in tutto il periodo dell’anno.
CONSIGLIO: questi accessori sono poco pesanti, poco ingombranti e rappresentano elementi essenziali per le uscite outdoor. Per questo motivo sono da tenere sempre nello zaino.
LO SAPEVI CHE?: come per tutti i capi d’abbigliamento, le calzature, gli zaini e gli altri accessori che andrai ad utilizzare nella pratica dell’escursionismo, anche questi accessori li conoscerai e capirai il modello che più ti si addice, dopo il loro utilizzo prolungato.
ACCESSORI E ATTREZZATURA
OCCHIALI DA SOLE (utilizzo 12 mesi)
Questo accessorio ha un valore fondamentale nelle uscite all’aria aperta, dalla più breve alla più lunga, dalla più facile alla più impegnativa.
Per queste attività sono consigliati occhiali da sole avvolgenti, con una vestibilità comoda, con lenti a specchio che abbiano la capacità di riflettere la luce del sole verso una direzione, creando una vera e propria barriera contro i raggi UVA e UVB.
CONSIGLIO: l’occhiale da sole è da portare sempre durante le uscite in ambiente, anche in presenza di variabilità. Nel caso sarebbe consigliata una lente fotocromatica, la cui oscurità e protezione aumenti con la luminosità esterna.
LO SAPEVI CHE?: esistono modelli di occhiale da sole sportivi con lenti fotocromatiche, sono consigliati ed utili. La protezione indicata per occhiali outdoor è indicata con fattori da 2 a 4 (lente più chiara, lente più scura).
La protezione con fattore 4 è ottima in presenza di neve, alle alte quote, su ghiacciaio. Può risultare “eccessiva” in presenza di variabilità o luminosità poco intensa, come luoghi in ombra o nelle ore che si avvicinano al crepuscolo.
ACCESSORI E ATTREZZATURA
BASTONCINI DA TREKKING (utilizzo 12 mesi)
Accessorio importantissimo, di grande aiuto nella progressione sia in salita che in discesa. Sono in grado anche di alleggerire il carico sulla colonna vertebrale e sulle articolazione degli arti inferiori, soprattutto le ginocchia.
L’uso dei bastoncini migliora l’equilibrio statico, riducendo la possibilità di cadere e farsi male. I bastoncini devono essere regolabili in altezza e avere manopole costruite in modo da sorreggere saldamente le mani che le impugnano.
CONSIGLIO: l’acquisto dei bastoncini richiede una buona spesa, ma anche in alcuni modelli con buon rapporto qualità/prezzo si possono avere buone prestazioni. I modelli da preferire sono quelli con la chiusura delle due parti regolabili “a clip”, una piccola pinza che garantisce velocità ed evita il bloccaggio delle precedenti chiusura ad “avvitamento”.
LO SAPEVI CHE?: l’utilizzo dei bastoncini apporta molti benefici ma, se usati in maniera eccessiva o sbagliata, comportano alcune problematiche fisiologiche e di equilibrio fisico.
ACCESSORI E ATTREZZATURA
ZAINO DA ESCURSIONISMO (utilizzo 12 mesi)
Compagno di viaggio immancabile per le uscite outdoor, rappresenta uno degli acquisti più impegnativi da fare, in quanto molte caratteristiche devono combaciare per trovare il modello più adatto.
Ci sono comunque alcune caratteristiche che non possono mancare in uno zaino da escursionismo: la cinghia in vita regolabile, la cinghia pettorale regolabile, tasche o retine laterali, fissaggio per i bastoncini, schienale ergonomico, spallacci imbottiti.
Queste peculiarità non devono essere trascurate, in quanto tutte le parti sono necessarie per garantire una buona vestibilità, un buon appoggio, una buona regolazione e una buona capacità per il vestiario e attrezzatura che porterò.
CONSIGLIO: per escursioni di una giornata, in ambiente collinare o montano, può bastare uno zaino dai 20 ai 30 litri. Per escursioni di più giorni il volume può andare dai 35 ai 60 litri (da valutare in base al tipo di uscita, ambiente e stagione).
LO SAPEVI CHE?: lo zaino e la sua regolazione influiscono sulla tua prestanza fisica (e mentale) durante l’escursione. Uno zaino errato o regolato male comporta dolori, cattiva postura e stanchezza, in quanto aumenta la sensazione di peso.
CALZATURE DA ESCURSIONISMO
Le calzature rientrano tra gli argomenti più discussi e tra i prodotti più difficili da acquistare, soprattutto se si è nuovi nel mondo dell’escursionismo.
Innanzitutto mettetevi già nell’ordine delle idee che probabilmente i primi acquisti potranno essere errati, sia dal punto di vista del modello, sia dal punto di vista della numerazione.
I km effettuati lungo i sentieri di ogni tipo, saranno i vostri migliori consiglieri al momento della scelta di una calzatura.
Cerchiamo di riassumere brevemente quello che potreste scegliere, in maniera generica, senza sottolineare le varie marche, che andrete a provare personalmente e preferire in base alla loro calzata (NB: ogni marca ha una propria calzata, in base alla forma del vostro piede, avete già una linea guida da seguire).
SCARPONCINO (o pedula) DA TREKKING (utilizzo 12 mesi)
Lo scarponcino da trekking, comunemente definito “pedula”, è il più semplice e classico scarpone da escursionismo che possiamo acquistare.
Alto di caviglia, con una buona suola antiscivolo (possibilmente in Vibram), in pelle o in ecopelle, con inserti in traspiranti in Cordura, preferibilmente con membrana Gore-Tex, è la calzatura che chiunque si approcci al mondo dell’escursionismo dovrebbe avere.
E’ perfetto per i percorsi collinari e montani, a medie quote; si presta bene in ogni stagione, soprattutto se con membrana Gore-Tex, anche con pioggia e neve. Proprio per questo motivo sono gli scarponi che potrete utilizzare con le ciaspole, in quanto sono impermeabili, abbastanza rigidi da sostenere la camminata con la racchetta da neve (quello che non fanno i Moonboot o i Timberland, sconsigliatissimi per queste uscite).
CONSIGLIO: l’acquisto degli scarponi da trekking comporta una spesa medio-alta, considerando che saranno i tuoi compagni di viaggio insieme allo zaino, non risparmiare. E’ consigliato un modello in Gore-Tex, più versatile e utilizzabile tutto il periodo dell’anno.
LO SAPEVI CHE?: ogni marca ha una propria calzata. Alcune sono appropriate per i piedi più magri, altre per i più larghi. Uno scarpone va provato a casa per qualche giorno prima di usarli in ambiente, con le varie calze, tenendoli indossati per più ore, in modo di poter sfatare ogni tipo di fastidio o dolori particolari. Anche in negozio dedicate parecchi minuti per la decisione, il commesso vi odierà, ma voi porterete a casa un acquisto più sicuro!
CALZATURE DA ESCURSIONISMO
SCARPA BASSA DA ESCURSIONISMO (utilizzo 12 mesi)
Con questa tipologia di calzature si apre un dibattito intrapreso dagli sportivi e dai medici del settore: la scarpa bassa da escursionismo.
Il dubbio principale è il fatto di avere la caviglia scoperta e quindi un minor sostegno. A detta di molti esperti della montagna, questa tipologia è dannosa per questo motivo: in caso di caduta, di inciampo e di scivolamento, la caviglia non è sostenuta e si può incorrere a fastidiose problematiche.
A detta di molti altri esperti e di un fisioterapista da noi interpellato, la possibilità di avere la caviglia libera è un fattore positivo: lascia maggior libertà ed elasticità ai movimenti, tanto che riduce il rischio di caduta e in questo caso, il danno sarebbe comunque minore, in quanto l’immobilità data dallo scarpone alto potrebbe essere controproducente.
Personalmente usiamo spesso le scarpe basse da escursionismo in ambiente collinare e montano a basse quote, la scelta è molto soggettiva.
CONSIGLIO: come per gli scarponi, per questo acquisto è fondamentale non lesinare. E’ consigliato un modello in Gore-Tex, più versatile e utilizzabile tutto il periodo dell’anno, anche se avvertirete una maggiore sensazione di calore nel periodo estivo.
LO SAPEVI CHE?: moltissimi utilizzano le scarpe da trail running per le proprie escursioni (noi compresi). La suola di queste scarpe è ideata per la disciplina della corsa in montagna, garantisce un’ottima aderenza ma può avere una durata minore rispetto ad una suola Vibram.
CALZATURE DA ESCURSIONISMO
SCARPONE DA TREKKING SEMI-RAMPONABILE (utilizzo 12 mesi)
Questa tipologia si differenzia rispetto allo scarponcini da trekking per alcune caratteristiche tecniche: la rigidità della suola, l’inserto nel tallone che permette l’utilizzo dei ramponi, la legatura più tecnica, la membrana in Gore-tex (praticamente sempre presente), la rigidità della tomaia e la sua completa resistenza. Con questa calzatura si possono intraprendere uscite anche in alta quota, in ambienti montani più severi; grazie alla loro conformazione, sono adatti nei percorsi alpinistici, nelle vie ferrate e nelle vie d’alta quota con neve e ghiaccio.
CONSIGLIO: per chi pratica escursionismo in ambiente collinare e montano senza particolari difficoltà, su sentieri comunque sterrati ma mai troppo impervi, sono ben sufficienti gli scarponcini da trekking (o pedula).
LO SAPEVI CHE?: gli scarponi semi-ramponabili sono compagni di viaggio per chi vive la montagna in ambienti più severi o lunghe traversate con passaggi tecnici. Esistono anche gli scarponi interamente ramponabili, ma rientrano in una categoria che va al di sopra dell’escursionismo.